Arcumeggia – la prima galleria d’arte all’aperto
Testo di Chiara Golemme, alias Del Sole
Foto di Michela Fauda
La nostra rubrichina “Panchinando” torna sempre puntuale anche questo mese. Con febbraio finalmente il freddo polare sembra passato e qualche giornata di timido sole inizia a comparire!
L’entusiasmo di godersi la vita e di uscire all’aria aperta sembra così esplodere in ogni dove.
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Per questo motivo, abbiamo deciso che in questo numero parleremo di un posto incantato, la cui vera bellezza si sprigiona alla massima potenza con un timido sole che accompagnerà la nostra passeggiata all’insegna della poesia visiva. Il luogo incantato è Arcumeggia, una frazione del paese varesotto Casalzuigno. L’etimologia del nome probabilmente deriva dal latino “arx media”, ovvero “rocca in mezzo a due valli”, vista la sua magnifica posizione tra la Valcuvia e la Valtravaglia ai piedi del Monte Nudo, sempre pronta a regalare suggestioni visive di una bellezza mozzafiato.
La notorietà di Arcumeggia risale al 1956: anno in cui l’Ente Provinciale per il Turismo decise di trasformarla in borgo dipinto, arricchendo così il suo patrimonio naturalistico e paesaggistico anche artisticamente, tale da renderlo un vero e proprio tesoro del varesotto. Arcumeggia è stata la prima esperienza di “Galleria all’aperto dell’affresco”, accompagnata poi da altri paesini della zona, quali il comune di Marchirolo e le frazioni di San Fermo, Runo, Peveranza, Olona, Boarezzo.
Venne così inaugurata la manifestazione “Pittori in vacanza”, che richiamava i maggiori artisti italiani di pittura figurativa, volutamente in contrapposizione con gli stili tipicamente avanguardisti di inizio secolo. Alcuni nomi dei primi pittori che aderirono all’iniziativa: Achille Funi, Eugenio Tomiolo, Gianfilippo Usellini, Francesco Menzio, Fiorenzo Tomea, Giovanni Brancaccio, Enzo Morelli, Bruno Saetti e Ferruccio Ferrazzi. A questi seguirono altri noti artisti, quali Aligi Sassu, Remo Brindisi, Giuseppe Migneco, Gianni Dova, Aldo Carpi e Umberto Faini, nonché pittori locali quali Innocente Salvini, Antonio Pedretti e Albino Reggiori.
I dipinti murali e gli affreschi, caratterizzati da colori brillanti e suggestivi, si ricollegano tutti alle origini natali, agli usi, ai costumi e agli stili di vita del posto. Ma non solo: appaiono anche diverse raffigurazioni simbolico-allegoriche, intervallate da ritratti di santi e scene religiose. L’ambizioso progetto iniziato ormai più di 50 anni fa, portato avanti ancora oggi, si scontrò con la necessità di ospitare gli artisti che avevano la necessità di soggiornare nel paesino per poter completare le proprie opere. Per risolvere il problema, nel 1957 nacque la Casa Del Pittore, un posto suggestivo e visitabile, all’interno del quale non solo i pittori alloggiavano, ma lavoravano anche i bozzetti ancor oggi conservati delle loro opere.
I luoghi degni di nota da non perdere assolutamente sono: le 14 stazioni della Via Crucis che conducono alla Chiesa di Sant’Ambrogio, e i cortili e la Via degli Allievi – dove compaiono le opere di giovani studenti dalle accademie di tutta Italia che si recavano ad Arcumeggia per corsi di sperimentazione estivi.
Non tutti gli affreschi sono ben conservati, per questo motivo il comune ha avviato un programma di salvaguardia e rilancio turistico.
Inutile dirvi di correre alla ricerca di questo luogo magico se ancora non l’avete fatto, e scoprire la bellezza di una galleria all’aria aperta! Buona passeggiata!
Se avete dei suggerimenti sui luoghi di Varese e provincia da poter ammirare seduti su una bella e confortevole panchina, comunicateli a: panchinando@libero.it e i più interessanti saranno presi in considerazione per i prossimi numeri.