Atlantico – S/T

Artista: Atlantico
Album: Selftitled
Etichetta: Autoprodotto
Anno: 2016
Voto: 7/10

Ascoltare gli Atlantico significa sprofondare senza sosta negli anfratti bui e a volte vagamente bucolici del subconscio. Un immaginario crudo e nostalgico, annidato tra via Paolo Sarpi e la ridondanza della periferia. Bisogna avere fegato per sputare su di un testo la realtà che questo trio varesino plasma, rappresentando il meglio dei nostri giorni nella seconda stagione della triade Calcutta, Cosmo, Motta.
Con una manciata di canzoni, a metà tra le partiture di piano di Dr. Dre in “Still D.R.E.”, il garage rock dei Black Keys e l’attitudine hip-hop punk alla Transplants, Davide Leto Barone, Matteo Loprete e Gabriele Guerrini colpiscono l’ascolto dritto al cuore, per poi farlo esplodere grazie ad un flusso di coscienza immediato e travolgente.
“Coltelli” mette subito al centro gli schianti emotivi ed chiarimenti invani tra amore, coscienza e confronti con dolci metà non sempre corrisposte. “Tengo Botta”, riprende la tematica andando scoprire e toccare in maniera viscerale i tendini ed i lati oscuri delle parti in gioco. Infine chiude il cerchio “Milano Dinosauro”, la sincera rappresentazione di una città che troppo spesso tende ad inghiottire con estrema calma e dolcezza, ogni briciola di stabilità.
Al centro di tutto c’è la prospettiva mancata di una vita appagante nell’immediato. Mettere a fuoco la strada da intraprendere è una chimera, ma a volte la soluzione migliore è battersene le palle, continuando a camminare senza guardarsi troppo indietro. Ed incontrando man mano le masse di celebranti e detrattori della vita metropolitana contemporanea, la domanda non potrà che sorgere spontanea: “amico, da che parte stai”? Non lo sai ancora? Nessun problema. Tieni botta e chiarisciti le idee con gli Atlantico.

Davide Felletti

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