Band of the Week: Ophiuco

Paolo “Ezua” Zangara (basso) e Marino “Malima” Peiretti (chitarra) cominciano la loro collaborazione negli IK14. L’esperienza, più che positiva, li vede diventare nel giro di pochissimo tempo gruppo di punta della Drum & Bass italiana portando gli IK14 a calcare i palchi dei più prestigiosi festival italiani ed europei, suonando accanto a nomi celebri quali: Chumbawamba, Apollo 440, Kruder & Dorfmeister, Nine Inch Nails e molti altri. Dopo questa fortunata avventura ai due si unisce Ilaria “Ali” Nicolini (voce), attiva da anni in ambito teatrale, reading e performances. La voce di Ali si intreccia perfettamente alla ormai collaudata collaborazione tra i due musicisti e all’uso non scontato dell’elettronica.

L’azione Ophiuco cerca un modo particolare di destrutturare, cerca frattali da sporcare e riproporre accanto all’originale, situazioni sonore che diano l’idea di un qualcosa o di un periodo. I suoni si sporcano, per rispecchiare e adattarsi al caos della società moderna e all’ineluttabilità del quotidiano. Comincia così la nuova avventura della band, ora chiamata, appunto, Ophiuco.
Nel 2007 esce il primo lavoro del gruppo Hypno Queue per l’etichetta svizzera Minuta Records, solo on-line e suddiviso in due Ep. Segue una lunga serie di concerti che vede la band esibirsi in tutta Italia.

Dopo questo lavoro i componenti della band si dedicano ai propri progetti personali, ritrovandosi nel 2014 per la pubblicazione di Hybrid, il loro ultimissimo album, uscito il 28 Settembre per Seahorse Recordings e distribuito da Audioglobe, disponibile su tutte le piattaforme web e nei negozi. (Recensione Hybrid >> https://www.vivamag.it/vm2/ophiuco-hybrid/) L’album è anticipato dal singolo “Pneumatic Psycho Bodhidharma” (anche primo videoclip) e da “Scrowls of Intentiones “.

Per questo nuovo disco gli Ophiuco hanno deciso di avvalersi anche del supporto fisico e della collaborazione di nuove voci da affiancare a quella di Ali: Irene “Ire” Parabita, Luca “Morse” Morselli e Nathalie “Nat” Carlesso, modificando così l’impatto sonoro e strutturale.

I nuovi brani assumono una forma “song” anche se non sempre consueta. Tutto più aperto, dove accogliere e far convivere i diversi apparenti contrasti e creare uno spazio parallelo in cui controbilanciare il peso della percezione delle realtà che ci avvolge, inseguendo una zona ipnotica o un qualcosa di molto simile.

 

http://ophiuco.org/

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