Cinema: Still Alice – di Richard Glatzer
La felicità può essere davvero incorruttibile? Non ci è dato saperlo e indagare sul tema vorrebbe dire perdersi nei meandri della filosofia.
Sebbene, però, non sia possibile ottenere risposte valide in merito, possiamo comunque avvalerci della nostra opinione personale e decidere, con ferma convinzione, di credere all’immortalità di un sorriso.
Still Alice, progetto di rara bellezza e semplicità, analizza parzialmente l’argomento, aprendoci gli occhi a una sensibilità che disconosciamo. Trasposizione cinematografica del romanzo di Lisa Genovesi, Still Alice ci racconta la storia della Dott.ssa Howland (Julianne Moore), stimata prof.ssa di linguistica, alla quale viene diagnosticato il morbo di Alzheimer presenile. In un una ragnatela di eventi strettamente concatenati, l’abilità di Richard Glatzer e Wash Westmoreland, registi e sceneggiatori del film, ci conduce in un viaggio innovativo e di sincera emozione, nelle profondità di un’anima a noi sconosciuta, impegnata in una guerra interna, contro un nemico senza nome né volto, che a ritmi irregolari colpisce più forte.
L’incredibile tenacia di una donna e l’incedibile coraggio della speranza sono temi portanti ed essenziali in questo inevitabile appuntamento col cinema del nuovo anno, un appuntamento che mette in luce i limiti di ognuno di noi attraverso l’attento riflesso di una famiglia che sta crollando, assistendo immobile al frantumarsi della sua colonna portante, la stessa Alice. Né il marito (Alec Baldwin), né la figlia minore di Alice, Lydia (Kristen Stewart) potranno fermare la tragica evoluzione narrativa; forse, però, arrestare l’incalzante passo del destino è possibile, decidendo d’essere più forti della vita stessa, immuni alle avversità, invincibili, come il sorriso di Alice.
A cura della redazione di CINEQUANON. IT