Dorothy Hammer – Eternauta

Artista: Dorothy Hammer
Album: Eternauta
Etichetta: Autoprodotto
Anno: 2016
Voto: 7.5

Dopo due anni di sperimentazione post rock, venata di acid house, I Dorothy Hammer pubblicano in autoproduzione il loro primo EP ufficiale. Un lavoro che racchiude l’essenza di un quartetto di menti avant-garde, capaci di trasportare l’ascoltatore in un viaggio metaforico tra ambientazioni noir e fantascienza. Eternauta, raccoglie i suoni graffianti della prima demo assieme alle melodie più naif e oniriche del singolo Teodorico. Quattro tracce il cui spessore permette alla band varesotta di farsi notare, grazie ad una produzione artistica che spiazza per il sound ricercato e gli arrangiamenti.
Onironauta è la traccia d’apertura. L’anthem dell’opera in cui la dialettica di Juan Di Stefano (voce e basso) si lancia in una sferzata di rabbia cieca e malinconia. Una componente rappresentativa a cui si alternano versi intimi e distaccati. L’immaginario del viaggio viene affrontato più volte attraverso capsule spaziali che atterrano nei giardini in Illinois (Roller Coaster) e soldati costretti a partire, sopravvivendo grazie alla forza dei ricordi (Sardine). Immagini e frammenti romantici si susseguono e culminano in Fondale, riuscitissimo brano strumentale, vicino al mood di Aqueous Transmission degli Incubus.
Per gli amanti di Verdena e Giardini di Mirò l’esordio dei Dorothy Hammer si conferma senza dubbio, come un piccolo gioello grezzo da non farsi sfuggire.

Davide Felletti

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