Drovag – Drovag
Artista: Drovag
Album: Drovag
Voto: 8/10
Etichetta: eubpdv Records, 2018
Il mondo underground italiano da il benvenuto al nuovo progetto di Alessandro Vagnoni: Drovag.
Il Polistrumentista marchigiano, membro dei Bologna Violenta, Ronin, Bushi, Empty Set, ha voluto dar vita ad un “esperimento musicale”, in cui il protagonista assoluto è uno strumento che è rimasto sempre nell’ombra dei palchi: la batteria. Con essa l’artista ha voluto sperimentare un nuovo tipo di composizione, in cui la parola d’ordine è semplicità.
Drovag, pubblicato il 5 ottobre dall’etichetta indipendente eubpdv records, è una fusione di diversi generi, molte volte contrapposti, come funk, trip-hop, progressive rock, ambient elettronico e minimal pop. Grazie a questo vero e proprio “melting pot”, Vagnoni ha saputo creare otto brani originali e visionari.
Smokers’ Lungs apre l’album, con le note incalzanti di un synth monofonico, accompagnato dal marcato groove funk di basso e batteria.
Una via più progressive rock caratterizza Thursday Slaughter, che ricorda la polifonia vocale tipica dei Gentle Giant. Time We Can’t Expend può far emozionare i nostalgici della Drum & Bass firmata Prodigy e Chemical Brothers.
Groove più vicini alla musica delle colonne sonore di Dario Argento caratterizzano Cyber Pals, dove il suono legnoso del basso richiama le note di Profondo Rosso.
Per il suo primo lavoro solista in studio, Drovag ha voluto circondarsi di ospiti italiani ed internazionali, tra cui R.Y.F., Vespertina e il sax dei String Theory Sergio Pomante. In particolare il brano di quest’ultimo featuring, Facades By The Railway, può considerarsi l’apice compositivo.
Drovag è la nuova frontiera della musica sperimentale, da cui tutti i gruppi emergenti possono prendere ispirazione.
Alex Carsetti