Ella Goda – S/T

Artista: Ella Goda
Album: Ella Goda
Etichetta: Bulbart
Voto: 8/10

La prima cosa che ci si può chiedere, rigirandosi in mano questo album, sono delle delucidazioni sul particolare nome del gruppo (e del loro primo disco omonimo). Che esso sia un esortazione coniugata al congiuntivo? Che sia il misterioso nome di una ragazza, forse primo amore di un membro di questo gruppo? Che contenga qualche significato nascosto, magari anagrammandolo potrebbe venire fuori qualche strano messaggio? Sfortunatamente non esiste una risposta a questo quesito ma proprio come il porsi queste, ammetto strambe, domande può portare la mente a perdersi in un mondo onirico, così questi tre ragazzi bergamaschi, che con il loro sound ricco di distorsioni addolcite dal loro animo pop e da testi accompagnati con piacevoli sintetizzatori, portano la mente in un mare dove è dolce naufragare.
Per quanto, ad un primo ascolto, il gruppo possa tradire una certa spensieratezza, se si pone una attenzione particolare ai testi, ci si rende conto di piacevoli citazioni, per esempio di Kerouac, che il protagonista ammette di non avere mai letto, ma si sente scorrere nelle vene, in “La mia eredità” e di “La cura Schopenahuer” nella canzone omonima, e di un esistenzialismo di fondo che domina ogni testo, come in “qualcosa di astratto” canzone dedicata ad una ragazza incrociata dal cantante in un concorso musicale (forse la Ella che dà il nome al gruppo?) che il testo dipinge con toni melanconici e speranzosi, e condisce con un bellissimo sintetizzatore.
Tirando le somme, “Ella goda” è un album che merita un’ascolto attento, che non vi deluderà con Il suo sound particolare e con i suoi testi pregni di “esistenzialismo bergamasco”.

Pietro Maurino

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