Francesca De Mori – Archetipi

Artista: Francesca De Mori
Album: Archetipi
Voto: 7,5
Etichetta: Autoprodotto

Secondo la definizione di Carl Gustav Jung gli archetipi sono delle immagini primordiali, dei modelli primitivi, che accompagnano l’uomo dalla notte dei tempi. È questo il tema centrale, attorno a cui gravita l’ultimo lavoro di Francesca De Mori, arrivata alla seconda fatica discografica dopo l’esordio con “Altre strade “ del 2016. Le dieci tracce che compongono la raccolta rappresentano un ritorno alle origini, un viaggio musicale di sola andata verso un modello ancestrale e per questo universale, che accomuna tutti. Si parte con Gaia – il pianeta blu, brano che sembrerebbe scritto da Greta Thunberg in persona, dedicato all’ archetipo per eccellenza, la grande madre, ovvero la nostra casa: il pianeta Terra.

Uno dei punti di forza di questo lavoro risiede sicuramente nella delicata e raffinata vocalità di Francesca De Mori che è magistralmente sorretta da musicisti affermati della scena italiana Jazz, a partire dal bassista e contrabbassista Daniele Petrosillo, al pianista Salvatore Pezzotti fino al chitarrista Martino Vercesi. A completare la band, un nome storico della musica italiana: il batterista Walter Calloni.

Il momento migliore della raccolta arriva proprio attraverso un omaggio a una vecchia conoscenza di Calloni: gli Area. Nella rivisitazione di Hommage à Violette Nozières la mandola suonata nella versione originale da Ares Tavolazzi, viene sostituita da un arrangiamento asciutto al pianoforte con un notevole solo di overtone singing di Riccardo Misto che rievoca gli straordinari virtuosismi vocali del compianto Demetrio Stratos.

Riflessi, uno splendido brano al pianoforte, come una simbolica chiusura del cerchio, annuncia la fine di questo inconsueto percorso musicale verso le origini. Un viaggio che forse tutti dovremmo compiere.