Garry Pitcairn – The Gospel

Artista: Garry Pitcairn
Titolo: The Gospel
Etichetta: Dansza Rec
Voto: 8.5/10

Il provincialismo intenso, è la tinta più amata dagli interior designer degli uffici di un certo establishment musicale italiano. Una declinazione di tono molto particolare, che in contrasto con altre nuance moderne, esalta una naturale e inossidabile tendenza alla monocromia musicale. L’intensità di questo colore, a volte, suffraga anche l’idea, che certe sfumature sonore non possano essere proprie di musicisti, nati sotto il sole del Bel Paese. Fortunatamente, l’universo naviga in tutt’altra direzione e le figure crepuscolarmente credibili come Garry Pitcairn, mettono in discussione la bontà di questo incomprensibile assioma. Risulta onestamente difficile, infatti, credere che “The Gospel”, nuovo album dell’alter-ego di Gabriele Maruti, sia stato partorito da un giovane della provincia di Milano. A cinque anni dall’esordio, il cantautore originario di Rozzano, ha dato alle stampe un lavoro ambizioso ed incredibilmente maturo, supportato dalla sua fedele “orchestra” e con un personaggio d’eccezione, dietro il banco del mix: Alain Johannes, già collaboratore di Mark Lanegan, Josh Homme e Arctic Monkeys. Il risultato, è un disco dal songwriting pregevole e visionario, con cui Pitcairn dipinge un mondo allucinato, a metà strada fra Micah P. Hinson, Nick Cave e dEUS. Una realtà dalle tinte fosche ed eleganti, che vanno a comporre arrangiamenti coraggiosi, ma mai onanisticamente sperimentali, vicini al Graham Coxon solista (Crows) e al Tom Waits della prima ora (The Weather Song e Playtime). L’impianto musicale, questa volta, è sostenuto da una voce, che non si cela dietro veli reverberati, ma reclama uno spazio tutto suo, più consapevole ed incisiva rispetto agli esordi. “The Gospel”, difficilmente presta il fianco alla noia e il suo unico difetto, è quello di mettere in difficoltà chi scrive, nello scegliere il suo disco dell’anno.