I Robot – Walden III

Artista: I Robot
Album: Walden III
Etichetta: Resurrection Records
Anno: 2016
Voto: 8/10

Un inno alla malinconia, un epitaffio sulla tomba della positività. Un’introspettiva e lancinante discesa verso l’inconscio confuso di chi non sa che direzione stia prendendo. “Walden III” è il nuovo disco di I Robot, progetto nato nel 2012 che a mio parere ha raggiunto lo zenith artistico in questo ultimo lavoro di rara malinconia.
Otto tracce rigorosamente lo-fi , dalle influenze post-punk e garage rock in un evidente scenario alternative. Chitarre e archi sintetici aprono la prima traccia “Come posso migliorare” che insieme ad “Anno che verrai” si avvicina a toccare sonorità indie-rock di rara bellezza. “Ritorno a casa mia” è un inno confuso e opaco a tutto ciò che si è perduto. La voce stride come unghie sui vetri, il contesto è lontano e poco definito, come se fosse visto da occhi annebbiati dall’alcol.
“La lezione di oggi” è ancora più disperata, il ritmo ossessivo si mescola tra i suoni in un’amalgama di bassi e rumori psichedelici. Tutto previsto per una caduta libera verso la più totale confusione. Dopo una tranquilla “Santo cielo… sono irriconoscibile” sulla scia di arcaici Afterhours, irrompe un trionfale tributo ai Beatles con una ”Come Together” dark e distortissima, una danza verso il risveglio che fa intravedere la luce dopo un viaggio onirico durato sette tracce.
Un lavoro più che adatto per stimolare l’introspezione: note e parole picchiettano come pioggia su cervelli rimuginanti, raffreddando pensieri banali e nutrendo simpatiche lugubri ossessioni. Forse non adatto per una cenetta romantica, a meno che non abbiate invitato una dark dal sorriso difficile o semplicemente la sottoscritta.

Valentina Irene Galmarini

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