Il Battello Ebbro – Non so esser altro che vento

Artista: Il Battello Ebbro

Album: Non so esser altro che vento

Etichetta: Autoproduzione

Voto: 7,5

La Sabina è una zona dell’Italia centrale, vicina alla Capitale ma al contempo molto distaccata: qui nasce “Il Battello Ebbro” e debutta con l’album “Non so essere altro che vento”. In questo primo lavoro notiamo un’ispirazione da un gruppo al quale sono sicuramente molto affezionati e che a suo tempo ha raggiunto una notevole popolarità in quelle zone, I Ratti della Sabina.
Le influenze del “Battello Ebbro” arrivano, quindi, inevitabilmente dal folk rock, ma anche dal progressive italiano degli anni 70′ (PFM, Banco del Mutuo Soccorso).
L’album si apre con “Il quadro” che mette subito in risalto un’approfondita ricerca dei suoni, soluzioni armoniche non banali e un utilizzo delle parole ermetico e ricco di metafore, linguaggio che richiede più di un ascolto e una particolare attenzione nei confronti del testo per poter essere compreso.
E’ evidente come in questo lavoro abbia un’importanza notevole il violino, strumento che permette di creare un dualismo tra rock e folk, soprattutto in tracce come “Al mattino” e “Momo”.
Il disco si chiude con “Nel vento”, brano che inizialmente sembra dover restare strumentale, fino a quando entra la voce e semplifica la comprensione del titolo dell’album, considerando il vento come una vera e propria personificazione della libertà e spiegando, quindi, cosa significa non saper essere altro che vento.

Daniele Aitis

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