Il Fieno – I vivi

Band: Il Fieno

Album: I vivi

Etichetta: Autoproduzione

Anno: 2015

Avevamo lasciato Il Fieno con “Del Conseguimento della Maggiore Età”. Un ep degno d’attenzione. Un vortice di pensieri crudi e malinconici. Un indie-pop velato di new wave che si riconferma in questo primo full lenght.

Se vorreste sapere come ci si sente ad avere trent’anni senza avere concluso quasi nulla nella vita, questo è l’album che a schiaffi in faccia e vuoti di stomaco vi racconterà tutto. L’università che ti fa cadere i capelli, trascinando le giornate sui libri. Le storie e le relazioni capaci di spaccarti la testa. I ricordi appartenenti a viaggi e città che solo a pensarci ti viene ancora da piangere. Poi un giorno ti svegli, ti guardi allo specchio e ti rendi conto che bene o male sei diventato la copia di quel cliché sfatto e rassegnato a cui hai sempre sputato in faccia. Troppo incazzato per digerire le delusioni, troppo pigro per prendere una decisione e guardare avanti. Questo è l’immaginario che circonda I VIVI.

Una produzione artistica ben curata e sincera. Chitarra, batteria, basso e voce. A volte in perfetta armonia, a volte eccessivamente onesti e minimali. La mancanza di uno stile riconoscibile è ciò che penalizza l’intera opera. Delle otto tracce qui presenti solo “Poveri Stronzi”, il singolo “Hiroshima” e la già conosciuta “Del Conseguimento della Maggiore Età” lasciano il segno. Grazie in particolare ai testi di Gabriele Bosetti, la cui intensità emotiva scaraventa la mente a terra, in ginocchio, con un nodo in gola. Un’intensità travolgente che, purtroppo, non riesce ad affermarsi.

Davide Felletti

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