Insetti – una grande risorsa per il futuro
Gli insetti sono fondamentali per la nostra sopravvivenza. Oltre ad essere organismi degradatori e fonte di alimentazione per molte specie di animali, sono di fondamentale importanza per il processo di impollinazione delle piante.
Negli ultimi decenni inquinamento atmosferico, consumo di suolo eccessivo e l’uso di pesticidi nell’agricoltura hanno causato una loro diminuzione. Basti pensare che tra il 2016 e il 2017, in Italia, la perdita invernale di colonie di api è stata pari al 19,2%. Il 7% in più rispetto all’anno precedente. Nel nostro piccolo possiamo aiutare gli insetti creando degli habitat ideali per la loro sopravvivenza. Costruendo una bug hotel, il nostro giardino o balcone, può diventare un rifugio per i nostri piccoli amici. Un contributo importante alla tutela della biodiversità del nostro territorio.
Nella provincia di Varese è attualmente attivo il progetto Campo APErto, nato dalla collaborazione tra il PLIS Parco RTO Rile-Tenore-Olona, Parco Pineta, Istituto Oikos e molti altri. Il progetto ha come obiettivo la messa in atto di azioni per la salvaguardia delle api e degli impollinatori selvatici. Una scatola di latta, oppure dei rami, possono dare vita ad un rifugio per coccinelle, forbicine, coleotteri, farfalle e api solitarie. Se volete dare il vostro contributo, sul sito del Parco Pineta sono disponibili molti progetti di bug hotel.
Un altro modo per aiutare il mondo degli insetti è quello di sostenere gli apicoltori locali che, grazie al loro operato, hanno permesso alle api di sopravvivere alle attività antropiche. Il loro lavoro tuttavia viene molto spesso sottovalutato. Questo è il caso di Angelo Zucchini, apicoltore di Buscate, che ha perso lavoro di una vita a causa di un incendio. Fortunatamente è attiva una raccolta fondi per permettergli di ripartire.
Un piccolo mondo da tutelare, una grande risorsa per il nostro futuro.
Buonasera Alex, la ringraziamo profondamente per aver menzionato quanto purtroppo accaduto quasi due settimane fa. L’incendio ha bruciato anni di lavoro e sacrifici e tutto il materiale apistico è andato letteralmente in fumo. Non è andata però in fumo la nostra passione per le nostre api, e dopo un iniziale momento di shock e scoraggiamento ci siamo rimboccati le maniche. Alcuni cari amici hanno promosso l’iniziativa della raccolta fondi: qualcosa si è mosso, nell’immediato non è sufficiente per ricomprare tutto il materiale che avevamo, ma la cosa importante è ripartire. Noi siamo disposti a fare sacrifici, siamo abituati, il lavoro duro non ci spaventa!Quando hai la fortuna di avere accanto, tante persone che ti sostengono, soprattutto moralmente, ti rendi conto che forse attraverso il nostro lavoro e la nostra passione per le api, siamo riusciti ad avvicinare con contagiosa vitalità molte persone a questo fantastico mondo naturale!
Come dicevi tu, purtroppo negli ultimi anni, la moria delle api e degli insetti impollinatori è indubbiamente un grosso problema a livello mondiale. I cambiamenti climatici, l’utilizzo di pesticidi in agricoltura, gli effetti della globalizzazione e l’arrivo di parassiti ed insetti sconosciuti, stanno mettendo a dura prova l’apicoltura. Si pensa di poter sostituire le api con dei droni per impollinare, si crede che la chimica possa essere l’unica via percorribile per continuare a produrre intensivamente in agricoltura, e così ci si dimentica che la dolcezza di un battito di ali, e la musica del ronzio di un’ape a primavera, non sono solo poesia. La nostra esistenza è strettamente legata al lavoro di questo piccolo e grande insetto e forse è giunto il momento per tutta l’umanità di fare un passo indietro: tornare ad un’agricoltura più naturale, che non veda la chimica come unica soluzione. Gli interessi economici di pochi, stanno diventando veleno per tutti noi, e se le api muoiono oggi per l’utilizzo dei pesticidi e neonicotinoidi, quale sorte toccherà al genere umano domani?
In questo momento storico tutti noi siamo stati obbligati a fermarci, a rallentare, a riscoprire il piacere di piccole cose. Noi apicoltori per deformazione professionale svolgiamo un lavoro che spesso ci “costringe” a lavorare in solitudine, nel silenzio, nella natura,ed un pò a modo nostro siamo abituati a vivere di piccoli e meravigliosi momenti. L’alba di un nuovo giorno in estate quando dobbiamo spostare le api per il nomadismo, la sorpresa della prima fioritura, l’incontro con un daino,un cinghiale…il canto dei grilli all’imbrunire quando il giorno prima della transumanza chiudiamo le nostre arnie…il caldo soffocante dell’estate che profuma di tiglio…ci sono mille motivi per cui ci sentiamo dei privilegiati, mille motivi molto semplici, molto terra terra….ma è proprio alla nostra amata Terra che dobbiamo tornare con umiltà e quel rispetto perduto per lasciare in dono ai nostri figli un mondo migliore.
E’ giunto il momento di agire, ed ognuno di noi deve fare la propria parte: aiutate quindi gli apicoltori, quando vi chiedono di poter posizionare i loro apiari, aiutiamo i contadini a capire che la chimica non è la soluzione, torniamo alla rotazione delle colture, utilizziamo la lotta integrata biodinamica e biologica, salvaguardiamo le biodiversità. C’è tanto lavoro da fare, ma come le nostre instancabili api , noi non ci fermiamo e crediamo che la divulgazione e la conoscenza possano far nascere un piccolo seme in ognuno di noi: il seme della curiosità. I bambini lo sono per natura, noi adulti dovremmo tornare un pò bambini per stupirci ancora della bellezza infinita che il nostro pianeta ci regala.
Crediamo che un mondo migliore sia possibile, sarà difficile ma non impossibile, uniti e correttamente informati possiamo farcela! Quindi forza amici delle api e non…è ora di rizzare le antenne, lucidare le livree, stendere le ali e, come direbbe la nostra amica BEELIGHTYEAR, volare “verso l’infinito e oltre!”
Con amicizia, Michela Favullo Angelo Zucchini