iRadioAut – l’intervista di VivaMag
In che modo sono nati “I Radio Aut”?
Avete mai parlato con Andrea Faraci? Ha una media di 863 parole al minuto, ad un certo punto tutto quel bisogno di raccontare – la vita quotidiana di fatto, in tutte le sue sfaccettature, quelle tragicomiche, quelle commoventi, quelle passionali e quelle goliardiche – è passata dalla penna al foglio. Quando sul foglio si sono aggiunte le note, sono arrivati “iRadioAut”. C’è di buono che con quella parlantina, l’allenamento per fare qualche strofa rappata non gli mancava.
Avete scelto di chiamarvi come la radio fondata da Peppino Impastato. Come mai?
Perché Peppino Impastato è stato un esempio di ribellione italiana per tutti ed è una storia cui tutti noi siamo profondamente legati. Univa l’informazione e la consapevolezza umana alla musica; non siamo degli eroi come lo è stato Peppino, ma nel nostro piccolo proviamo a fare lo stesso. Inoltre, a RadioAut è dedicato anche un circolo Arci di Pavia, città nella quale Andrea e Mattia, in anni diversi, hanno studiato. È stato il primo bar in cui le nostre canzoni sono state suonate.
Durante questo lungo percorso cosa vi ha unito umanamente e come band? E quali sono state invece le difficoltà?
Ridiamo tanto, spesso sguaiati e fuori contesto, ma che ci vuoi fare? Ai concerti, quando registriamo, quando proviamo, si ride. Ci ha fatti incontrare la passione per la musica, ma quello che abbiamo creato è un’amicizia. Negli anni si è creata un’alchimia umana e musicale con la quale è stato possibile generare un suono personale e riconoscibile (speriamo), volutamente fresco e giovanile, canticchiabile e interessante. L’unica vera “difficoltà” è quella di tutti gli emergenti della musica, riuscire ad esistere senza avere nessuno a coprirti le spalle, portare avanti una passione in mezzo al caos di tutti i giorni.
Anche il vostro ultimo EP è un lavoro composto da soli inediti. E’ stato più difficoltoso scrivere i testi dei brani piuttosto che comporne le musiche?
I nostri testi sorgono spontanei e di solito funzionano subito. Lo spazio di sperimentazione e fatica maggiore è nel cercare la chiave musicale giusta per valorizzare le parole: ad esempio Senza Pensare è nato come un pezzo swing, finché il nostro batterista, Marco Verduci, non ha pensato di stravolgerlo e trasformarlo in tutt’altro. Abbiamo accettato la sua sfida, e ora è un brano di cui siamo particolarmente fieri. Ci capita spesso di ritornare sui vecchi brani e ripensarli musicalmente da capo, è un esercizio interessante: in questo modo la musica cresce insieme a te.
Quale canzone vi ha segnato maggiormente o per voi ha un significato particolare?
Ognuno di noi ha la sua. Forse Senza Pensare è quella che ci coinvolge di più in questo momento: non solo per il lavoro fatto, ma anche perché rappresenta perfettamente il sentimento che capita di provare nell’Italia di oggi.
Come scegliete di cosa parlare nei vostri brani?
L’argomento sceglie noi e non il contrario. Prendiamo spunto dalla quotidianità, dalla rabbia e dalla gioia della vita. L’ispirazione arriva in base alle emozioni che proviamo.
Da chi siete stati influenzati maggiormente?
Tutti i componenti de iRadioAut hanno un background musicale diverso: cerchiamo di far incontrare queste anime, sotto l’insegna di un pop con un’estetica italiana. Se fossimo una birra saremmo bionda, fresca e beverina, da pizza o grigliata con gli amici. Più volte ci hanno paragonati ai primi Negrita, e sicuramente non ci siamo offesi.
Dopo tanti anni sui palchi quali sono le cose che vi emozionano tuttora?
Le cose che ci emozionano sono le stesse della prima volta sul palco: il poter suonare quello a cui abbiamo lavorato, e vedere che piace. Adesso che facciamo musica da tanto tempo, nel momento in cui dal pubblico qualcuno canta le nostre canzoni l’emozione aumenta e spesso ci chiediamo: “Chi è questo matto?!”
Quali sono i vostri progetti per il futuro?
Nelle prossime settimane uscirà una versione remix di una nostra canzone (ovviamente non vi diciamo ancora quale, ma il musicista che se ne è occupato è Pause Relax) e da un po’ di tempo stiamo pensando a un videoclip. Inoltre, a brevissimo, rientreremo in studio con tantissimo materiale da registrare: talmente a breve che abbiamo già ordinato la pizza!