John Paul White – The Hurting Kind
Artista: John Paul White
Titolo: The Hurting Kind
Etichetta: Single Lock Records
Voto: 8,5/10
La spettacolarizzazione a favore di social di ogni aspetto della quotidianità, ha inevitabilmente coinvolto anche il mondo della musica, inquinandone lo spirito. Basta infatti aprire qualsiasi piattaforma, per trovarsi davanti una vera e propria invasione di esibizioni da circo lunghe un minuto, da parte di eserciti di ragazzotti in loop station, più intenti a fare i saltimbanchi che i musicisti. Un vero e proprio campionato di acrobazie fini a se stesse, a scapito della vera creatività e del desueto e ormai vituperato connubio voce-chitarra.
Eppure, di semplicità non si muore e qualcuno, fortunatamente, riesce ancora ad impressionare ed emozionare, grazie alla delicata banalità di un folk raffinato, condito da pochi orpelli.
Arrivato al terzo album solista, il secondo post-scioglimento dei The Civil Wars, John Paul White, torna con una formula ampiamente collaudata, ma che non mostra ancora segni di cedimento, forte di un talento compositivo cristallino, unico nel suo genere.
A differenza del precedente lavoro, in “The Hurting Kind”, le ferite da separazione da Joy Williams, sono ormai cauterizzate e il cantautore di Loretto, si lancia nella riscoperta del Nashville Sound, con una manciata di composizioni dal respiro 60s. Ed è proprio dallo skyline di Nashville, che arrivano i garbati riferimenti a Dylan, mentre Heart Like a Kite, ha una vera anima di gomma e si gioca con The Long Way Home, il titolo di miglior brano dell’opera.
John Paul White, con “The Hurting Kind”, ci regala un disco senza fronzoli, diretto e con una magia tutta sua. Quel genere di disco che profuma di pioggia primaverile, capace di stupire e da ascoltare, dopo aver litigato con il partner, lasciandosi cullare dalla morbida voce, che guida il miglior album di questo 2019, almeno per ora.