L’angolo della lettura – Ethel Lina White
Ethel Lina White (1876-1944) ha una storia curiosa: nata ad Abergavenny, ai confini del Galles meridionale, giunse a Londra poco dopo la fine della Prima guerra mondiale e qui cominciò a lavorare presso un ufficio governativo, prima di dedicarsi alla scrittura quale attività primaria; negli anni Trenta e Quaranta del secolo scorso la White era nota come una delle più grandi scrittici inglesi di mistery, per poi, ahimè, finire a poco a poco nel dimenticatoio. Il suo primo romanzo, The Wish-Bone, risale al 1927, ma fu solo con il suo quarto lavoro, Put Out the Light (o Sinister Light, in italiano edito col titolo La vittima è presente), che la White cominciò ad appassionarsi e dedicarsi al mistery tanto che da allora in poi, fino al 1944, scrisse altri tredici romanzi gialli. Risale al 1936 quello che è considerato il suo capolavoro assoluto, The Wheel Spins (in italiano La signora scompare), il cui soggetto incuriosì Alfred Hitchcock al punto che, nel 1938, ne trasse il film The Lady Vanishes (La signora scompare, appunto), quello che è considerato il più elevato picco del periodo inglese del regista (interpretato da tre attori allora molto in auge, Margaret Lockwood, Michael Redgrave e Dame May Whitty): è la storia della strana “scomparsa” della signorina Froy a bordo di un treno che viaggia dall’Europa dell’Est verso Trieste; solo Iris è certa della sua presenza, mentre tutti gli altri passeggeri ritengono di non averla mai né vista, né incontrata. Altre opere della White meritevoli di menzione sono Some Must Watch (La scala a chiocciola), Wax (Delitto al museo delle cere). Dopo anni di oblio, nel 1955, in occasione del XXV anniversario della nascita del “Crime Club”, la Penguin Books decise di dare alle stampe in contemporanea quelli che erano ritenuti i dieci migliori libri gialli pubblicati fino a quel momento, tra cui, meritoriamente, La signora scompare.
Laura De Bernardi