L’angolo della lettura – Jarmila Očkayová
Jarmila Očkayová
Ricevere in regalo un libro accompagnato da una dedica manoscritta da parte del donante è per me sempre cosa più che gradita e apprezzata.
Una delle dediche più belle che mi sia mai stata fatta, è da parte di Alida, risale al 1996 (nell’occasione del mio compleanno), e recita così: “Nessun titolo mi sembrava più indicato…”. Il libro in questione è Verrà la vita e avrà i tuoi occhi (Baldini&Castoldi, 1995), il primo romanzo di Jarmila Očkayová (nata nel 1954 in Slovacchia, naturalizzata italiana, attualmente vive e lavora a Reggio Emilia), che qui intensamente scandaglia i labirinti segreti della ricerca di sé e dell’affettività femminile: due giovani donne, Barbara e Stefania, due amiche, le cui esistenze si incrociano nel tortuoso percorso alla ricerca della maturità dei sentimenti, attraverso sofferenze, dolori, confessioni talvolta trattenuti a lungo prima di essere poi lasciati uscire allo scoperto…
Jarmila Očkayová non manca mai di richiamare esplicitamente nelle sue opere la propria provenienza da un paese dell’est Europa, dando così voce a una società spesso lacerata da conflitti di varia natura, con ambientazioni in universi ricchi di finzioni, menzogne, ambiguità, violenze psicologiche, sopraffazioni, ecc.
Altre tematiche care alla Očkayová sono la ricerca di sé attraverso la rinascita (troppo a lungo rimandata) ad una nuova vita, che è il fulcro del libro L’essenziale è invisibile agli occhi (1997), scritto in maniera così complessa, ricca e travolgente da dare quasi l’impressione di trovarsi al cospetto di un palcoscenico dove si stia recitando un dramma in tre atti; nonché il rapporto madre-figlia di cui a Requiem per tre padri (1998): ambientato in Cecoslovacchia dopo l’invasione russa, racconta un conflitto classico, generazionale e mitico, lacerato dalla forza dell’odio e dell’amore. Tra i lavori letterari della Očkayová, oltre ad Appuntamento nel bosco (EL, 1998), Occhio a Pinocchio (Cosmo Iannone, 2006, vincitore del premio “Popoli in cammino” nello stesso anno), è da ricordare anche la traduzione delle antiche fiabe slovacche raccolte da Pavol Dobšinský (1828-1885), pubblicate nel 1998 da Sellerio col titolo Il re del tempo.
Tornando a parlare di “dediche”, una piccola chicca: Dedicated to… The forgotten Friendship, Hidden Stories and Lost Loves found in Second Hand Books, (Bantam, pp. 192, £ 9,99), curato da Wayne Gooderham, collezionatore di libri di seconda mano con “iscrizioni” particolari, raccolte appunto in questo libretto perché “Un libro giusto, alla persona giusta, nel momento giusto può fare miracoli…”.
Laura De Bernardi