Lolaplay – La città del niente
Lolaplay – La città del niente (Godz- l’Altoparlante – Halidon)
Il 30 luglio 2013 i Lolaplay hanno aperto il concerto dei Ministri ai Giardini Estensi di Varese: una bella performance su un palco ancora più bello.
I ragazzi di Cittiglio (che poi tanto “ragazzi” non sono più perché siamo attorno ad un’età media, azzarderei, di 35/40 anni) hanno dimostrato di sapersela cavare in quella situazione e offrire uno show molto coinvolgente e decisamente all’altezza degli headliner.
A questo punto mi fa davvero piacere sentirli alla “prova del disco” e faccio girare nel mio impianto, a volume sostenuto, “La città del niente”, secondo e ultimo lavoro della band varesotta attiva già dal 1999.
Se dovessi tracciare a grandi linee le coordinate su cui si muovono i cinque, potrei tirare fuori nomi come Afterhours, i Subsonica più rock e i Negrita di fine anni ’90.
Giusto i primi nomi che mi vengono istintivamente in mente appena parte la canzone che dà il titolo all’album. Di questo pezzo trovo molto interessante il testo: un chiaro riferimento a Varese, Città Giardino, ai suoi controsensi e ai suoi protagonisti dagli atteggiamenti, così pare di intendere, autoreferenziali e narcisistici.
Si rincara la dose con la successiva “Non comprate questo disco”, dove il gruppo chiama in causa molto probabilmente fantomatici produttori e tutto quel mondo di “squali”, pesci piccoli e grossi che è un certo ambiente musicale.
I testi, in modo molto evidente, prevalgono sulla costruzione dei brani e passano da trattare temi in qualche modo sociali come quelli citati poco sopra a questioni più personali e introspettive come in “Musa” o “La sposa”.
Musicalmente tutto gravita attorno ad un power pop molto “Mescal anni ’90” che non perde un colpo e suona in modo ineccepibile.
Dieci brani in controtendenza con le mode del momento che apprezzo principalmente perché dimostrano di essere scritti da un gruppo con qualcosa da dire.
Se devo muovere una critica a questo disco è forse l’essere troppo inquadrato nel trittico di band sopracitate, caratteristica che fa perdere forse un po’ di personalità ad un progetto che potrebbe crescere ancora cercando una dimensione più fuori dagli schemi e originale.
P.s.: il maiale in copertina è bellissimo!
Sito ufficiale Lolaplay