Mattia Prevosti – Le Gabbie dei Tori

Artista: Mattia Prevosti
Album: Le Gabbie dei Tori
Etichetta: Autoproduzione
Voto: 8/10

Essere un cantautore è una grande responsabilità. Farlo in modo serio e autentico lo è ancora di più. Devi in qualche modo intercettare i tuoi sogni e le tue inquietudini. Devi essere “una spugna” e raccontare quello che è delle persone che hai attorno. Devi essere sincero e in qualche modo uscire allo scoperto altrimenti vieni inesorabilmente “beccato” e perdi di ogni credibilità. Puoi arrivare anche ad essere la voce di una generazione (ed è successo tantissime volte nella storia).

Mattia Prevosti, classe 1985, appartiene invece alla generazione di chi è cresciuto ascoltando la musica d’autore italiana e quell’ondata di rock cantato in italiano che ha cambiato la faccia della musica indipendente.
Una decina di artisti emersi a cavallo fra gli anni ’80, ’90 e i primi duemila. Nomi come Afterhours, Moltheni, CSI e Giorgio Canali. Musicisti che hanno dimostrato di poter coniugare cantautorato e rock in una formula del tutto inedita rispetto al passato.

Ed è proprio dall’incontro con Giorgio Canali che nasce “Le Gabbie Dei Tori”, un disco fatto di undici canzoni.
Undici episodi che raccontano il mondo di Mattia Prevosti nel corso di un periodo che immagino abbastanza lungo. Questo per le tematiche trattate e per la qualità artistica che via via si fa più raffinata (anche se è inevitabile pensare che “lo zampino” della produzione artistica di Giorgio Canali abbia fatto molto per rendere più omogeneo il disco).

E così Mattia, che oltre ad essere un cantautore lavora dall’arta parte di un bancone, ci parla di una fauna variopinta fatta di deliri, contraddizioni e umane condizioni. Occhiaie da panda, accendini persi e “la voglia di liberare i tori” verso certe persone.
Immagini, storie e condizioni dell’animo che arrivano dirette dentro e smuovono alle volte un sorriso e talvolta rendono gli occhi lucidi.

A Mattia auguro che questo disco sia il primo di una lunga serie.
A voi invece consiglio un ascolto tutto d’un fiato fra luci soffuse davanti a buon bicchiere di Mezcal.

Vincenzo Morreale

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