Nature Urbane 2019 – intervista a Silvia Priori




Lunedì 9 settembre, in occasione della conferenza stampa per la presentazione del festival “Nature Urbane” di Varese, abbiamo avuto il piacere di poter intervistare Silvia Priori: poliedrica artista e nuova direttrice artistica della manifestazione giunta alla sua terza edizione.

Come è nato lo slogan per questa edizione: “Varese, la bellezza che ti cambia”?
Lo slogan è stato ideato dalla Tarpini Production, agenzia di comunicazione di Milano che assieme a Teatro Blu ha vinto il bando per la direzione organizzativa del festival. Uno slogan che non posso che fare anche mio grazie allo stupore che provai la prima volta entrando nei parchi di Varese. In particolare nei Giardini Estensi. Ricordo che, quando varcai quei cancelli e vidi questo meraviglioso spettacolo racchiuso nei giardini, provai un’emozione grandissima e pensai di essere a Versailles tanto era bello. Fu molto emozionante, sentivo tanta armonia e bellezza intorno a me. Vidi un ingresso formato da un lungo cortile, una fontana e uno stagno. Inoltrandomi vidi un sentiero che si inerpicava fino ad un altopiano e da sopra vidi come una grande casa divisa in cinque stanze.

Vuole descriverci in breve il progetto “Nature Urbane”?
Nature Urbane è un festival nato due anni fa per volontà dell’Amministrazione comunale con l’obiettivo di valorizzare il territorio. In particolare i parchi e le fantastiche ville storiche di cui la città ne è meravigliosamente piena.
L’idea del festival è quella di creare degli show, delle performance, dei concerti, delle mostre e dei laboratori all’interno di queste ville.
Trovo che questa manifestazione sia uno strumento fantastico per attirare pubblico e per poter mostrare al meglio la bellezza che è racchiusa nella città di Varese.

Quante saranno le ville protagoniste di questa edizione?
Le ville protagoniste quest’anno sono ben ventidue, tra private e pubbliche, e chiunque potrà accedervi grazie a delle visite guidate. Attraverso l’iscrizione on-line al portale di Nature Urbane ci si potrà prenotare e vivere in maniera libera la bellezza e l’incanto di questi luoghi.
Bisogna però ricordare anche gli otto parchi importantissimi di Varese: non sarà dimenticato nessun angolo di questo paradiso e tutti saranno palcoscenico di eventi, in varie forme e linguaggi.

L’area tematica “Arte e Spettacolo” è una novità assoluta della terza edizione del Festival, cosa può anticiparci?
Gli ospiti di quest’anno saranno tantissimi e credo di aver scelto il meglio della scena teatrale italiana. Sono tutti artisti a cui sono profondamente legata, anche per il loro impegno culturale, sociale e umanitario.
Ho chiesto loro di creare una performance “ad hoc” per Nature Urbane, di mettere in scena qualcosa che il pubblico potrà vedere solo ed esclusivamente a Varese. Il tema ovviamente sarà la natura, il paesaggio e la bellezza.
Credo che sia una cosa veramente particolare perché invitare nomi come Kataklò, Anna Bonaiuto, Laura Curino, Federica Fracassi, Anna Gaia Marchioro, Moni Ovadia, Lucilla Giagnoni, Paolo Hendel, Roberto Anglisani e i Sonics con le loro performance è una cosa straordinaria, ma invitarli con un qualcosa che hanno creato appositamente per Varese e per Nature Urbane è assolutamente unico.

Qual è stata la difficolta nel differenziarsi dalle edizioni passate?
Quando entri a far parte di un progetto già esistente devi creare qualcosa di particolare altrimenti finisci per ricalcare e ricopiare una strategia che è già stata delineata e non aggiungi altro.
Ecco perché ho voluto sollecitare la mente degli artisti perché creassero qualcosa di nuovo per Nature Urbane.
Di festival ce ne sono tanti, come ad esempio il Festival di Spoleto che per il suo cartellone vuole solamente delle premièr. Noi a Varese non avremo soltanto premièr ma avremo degli spettacoli unici creati apposta per questa edizione di Nature Urbane.
Sono orgogliosa di poter dire che Nature Urbane è l’unico festival, in questo momento, nel quale gli artisti hanno creato qualcosa di inedito appositamente per la città di Varese. Tutto dedicato ovviamente alla natura, in tutti i suoi aspetti e linguaggi.

Quale evento attende con più piacere?
È molto difficile sceglierne uno perché amo tantissimo tutti gli artisti coinvolti. Li conosco da tanto ed alcuni sono stati miei maestri come Moni Ovadia, che è diventato ormai un amico di famiglia, o come i Kataklò con cui lavoreremo e realizzeremo prossimamente una produzione teatrale. Oppure come i Sonics con le loro acrobazie fantastiche.
E se penso alla profondità di Lucilla Giagnoni e al patos di Laura Curino o alla comicità di Anna Marchioro è difficile scegliere. Ho cercato di selezionare artisti estremamente differenti che potessero dare uno spaccato di teatro il più diversificato possibile.
Nei dieci giorni di Nature Urbane saremo in queste cinque grandi stanze dei Giardini Estensi e saremo come un coro: una sorta di inno affinché il creato e la natura possano esistere nonostante le pecche di noi comuni mortali.

Cosa si aspetta per questa edizione in termini di presenze?
Stiamo pubblicizzando la manifestazione sulla dimensione territoriale, nazionale e internazionale.
Prevediamo un pubblico in crescita rispetto agli anni passati proprio perché, come vi ho anticipato, chi vuole vedere un particolare spettacolo potrà vederlo solamente qui e non altrove.
Ci aspettiamo un pubblico eterogeneo per età, dai più grandi ai più piccoli, poiché il cartellone prevede spettacoli dedicati anche ai bambini e alle famiglie.


Nature Urbane – Festival del paesaggio
Dal 20 al 29 settembre 2019
Consulta il programma on-line

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