Ojama – Caffeine Rooms




Artista: Ojama
Titolo: Caffeine Rooms
Etichetta: Rocketman Records
Voto: 6,5/10

Se esistesse il genere “rock nostalgico” credo che gli Ojama ne sarebbero i rappresentanti più identificativi; portatori di un vessillo significativo e carico di pathos. Le chitarre sognano, e delicatamente resistono agli impatti sonori che, probabilmente, vorrebbero manifestare, mettendo in luce un’orchestra di melodie sinuose. Paradossalmente, in questa atmosfera morbida si stagliano riff sostenuti da una batteria jazz/blues, come accade in I’m in the walls, che fornisce un poliedrico ambiente stranamente invischiato di funky. C’é davvero una realtà multisensoriale nelle composizioni, erudite, colme di passaggi modali, pentatoniche ibride (o hindù), che conferisce l’approfondita conoscenza degli strumenti imbracciati. Il singolo che introduce questo debut album, Old key studios, rappresenta iconicamente un passato, che appartiene al trio toscano; un incipit dei loro sogni. Una teen song, se così si può definire, legata all’adolescenza della band. Apparentemente lo stile richiama gli anni 70/80, contaminato dal classic rock che incide, quasi insistentemente in ogni brano, come evidenzia in particolar modo Teach me how to play chess. Le pennate, inconfondibili, catapultano gli appassionati verso un John Frusciante, di Blood Sugar Sex Magic; esattamente al centro di quel mood psichedelico, onirico, soporifero. Ci sono tutti gli elementi affinché questo lavoro chiuda il cerchio, completando un percorso musicale iniziato agli albori della loro gioventù; quando nei meandri dell’ingenuità e dell’inconsapevolezza, si celavano sogni e speranze di elevata intensità emotiva.

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