Pear Jam – Gigaton

Artista: Pearl Jam
Titolo: Gigaton
Etichetta: Monkeywrench/Republic
Voto: 8/10

Chi si aspettava il “seguito” di Lightning Bolt (o la sua brutta copia) dovrà attendere ancora parecchio: la band di Seattle non è sul viale del tramonto (fortunatamente, direi!).

“Gigaton” arriva a sette anni di distanza dall’ultimo album, e lo fa mettendo in evidenza la vena rock che, a detta di molti, sembrava essere definitivamente esaurita. Ammetto lo scetticismo per quanto concerne il singolo Dance of the Clairvoyants, che potrebbe far storcere il naso e ricondurre le sonorità della band verso un tributo (non dichiarato) ai Talkin Heads. Ma se anche fosse? Ricordiamoci che i Pearl Jam non “fabbricano” musica né la concepiscono per un mercato ben definito. Infatti, in virtù di ciò, credo che una degna contrapposizione musicale, al sarcasmo dei fan più “old school”, possa giungerci con Superblood Wolfmoon; secondo estratto dall’album e caratterizzato dai riff inconfondibili.

Gossard/McCready non perdono un colpo, né lo smalto da musicisti esperti e capaci di modulazioni sempre vertiginose. Dunque? Abbiamo tra le mani un lavoro concepito attraverso anni di lavoro intenso; elucubrazioni così profonde da scaturire tutte insieme in un disco stupefacente. Quick Escape, Seven O’Clock, Never Destination suonano fo**utamente rock: cosa avreste voluto più di questo? Non è concepibile pretendere un progetto identico e strettamente legato al capolavoro assoluto, che porta il nome di “Ten”; anzi, dagli ammiratori più datati mi sarei aspettato la clemenza riservata al “colpo di genio”, al coraggio di cambiare rotta, per non cadere nella ripetitività di concedere la stessa minestra, pur di accontentare l’ottusità delle masse. Questi sono i nostri ragazzi di Seattle, questo il loro grunge e “Gigaton” il nostro disco.

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