Pindar – l’intervista di VivaMag
Come nasce il progetto Pindar e quando?
La nostra musica prende forma agli inizi del 2019, frutto di un’amicizia “antica” e di una solida intesa musicale. PINDAR è dunque la naturale conseguenza di un incontro di idee e l’esigenza di creare qualcosa che potesse davvero rappresentarci.
“Backgammon Vol.1 (La vita e il vento)” si muove fra elettronica minimal, cantautorato e krautrock. Un suono che inevitabilmente ricorda la fine degli anni’70 e i primi anni’80. C’è un motivo preciso per questa scelta?
Il sound riflette da una parte la nostra formazione musicale, caratterizzata dall’ascolto dei grandi classici della canzone italiana, dall’altra i nostri gusti personali maturati nel corso del tempo, come i Kraftwerk, Jarre ed in generale della musica elettronica internazionale. Inevitabilmente questi aspetti finiscono per riflettersi all’interno delle nostre canzoni. La contaminazione tra “classica” ed elettronica rappresenta dunque la nostra sfida principale, il nostro obiettivo.
Il titolo del vostro disco richiama il gioco del Backgammon. Per quale motivo?
Il Backgammon è uno dei giochi più antichi del mondo. Nel corso di una partita sono due le variabili che determinano la vittoria, l’abilità del giocatore e la fortuna. È evidente un’analogia con l’esistenza stessa, dove il successo di una persona è determinato sia dalle scelte personali, ma anche da una buona dose di fortuna e casualità, dal destino, come direbbe qualcuno. Ma non solo, il Backgammon è una sorta di trasposizione dell’eterna lotta tra luce e buio, bene e male, le pedine, dodici per giocatore, sono un esplicito riferimento al tempo: dodici, come i mesi dell’anno, ventiquattro, come le ore di una giornata. È uno dei pochi giochi al mondo dove per vincere bisogna tornare indietro. Insomma, l’idea di dare al nostro disco il nome di un gioco antico avvolto da un’aura mistica ci ha subito affascinati, peraltro il concept del disco ruota intorno al tema del tempo, della casualità e del distacco. Non avremmo potuto dare al disco un titolo più appropriato.
Riguardo le liriche e il cantato in italiano inevitabilmente si scorgono le influenze di nomi come Battiato e certa new wave italiana anni 80 (fra tutti mi sono venuti in mente i Diaframma). E’ una scelta precisa o nasce tutto dal caso?
La scelta è precisa, per certi aspetti comandata, anch’essa frutto del nostro bagaglio musicale. Siamo cresciuti a pane e Battiato, nel video di uno dei nostri singoli, “Grande freddo”, è stata inserita la copertina de “La voce del padrone”, un tributo velato al grande maestro. La new wave anni ’80 fa parte di noi, nulla è lasciato al caso.
I personaggi e le storie di “Backgammon Vol.1 (La vita e il vento)” esistono realmente o sono, diciamo, solo il frutto della vostra creatività?
Alcuni personaggi sono reali, così come i fatti descritti. Le poche “licenze poetiche” che ci siamo concessi sono servite per rendere più incisive le liriche e comprensivo il messaggio che volevamo comunicare.
Ci sarà un “volume 2”? E se sì, quando?
Assolutamente. Ci stiamo lavorando da pochi mesi e saremo pronti a lanciarlo nell’etere. Nel secondo volume proseguirà nel percorso già tracciato nel primo capitolo, ma riserverà alcune sorprese.
Cosa ne pensate della scena elettro-wave italiana?
Mai come in questi anni il “sottobosco” musicale è florido di talenti, idee e buona musica. Il problema è che tutte queste idee vengono seppellite dal mainstream e… “non ho altro dire su questa faccenda”.
E di quella internazionale?
…Tutto il mondo è paese
Secondo voi quando conta la dimensione live in un momento come questo?
Per esperienza diretta lo stillicidio che questo virus ha esercitato, e continua purtroppo ad esercitare, sul mondo della musica, avrà ripercussioni enormi sul mercato. Tanti progetti procrastinati, tanti tour annullati. Noi siamo stati per certi aspetti coraggiosi, andando anche contro la volontà della produzione intenzionata a ritardare la pubblicazione dell’album. Di fatto la nostra ostinazione a non voler stravolgere i programmi è stata una decisione giusta, diversamente staremmo ancora ad aspettare il momento buono, dall’altra, il nostro tour è saltato e la mancanza del contatto con il pubblico si è fatta sentire in maniera prepotente. I live in diretta web, quello al Cinzella Festival @ home e quello su Puglia Music in occasione del lancio del disco non sono bastati a colmare quella mancanza, la verità è che nulla potrà mai sostituire i concerti dal vivo, un problema sofferto in maniera maggiore forse proprio dal sottobosco musicale rispetto ai grandi della musica.
I vostri progetti per il futuro?
A settembre abbiamo firmato un nuovo contatto con l’etichetta Putsch Records di Alberto Dati, già produttore artistico del primo volume di Backgammon. Il secondo capitolo di Backgammon sarà dunque targato “Putsch” e non vediamo l’ora di farvelo ascoltare, al momento stiamo lavorando sul mix e la registrazione delle ultime take vocali.
Non ci fermiamo mai e cerchiamo sempre stimoli nuovi… le nostre idee sono sempre proiettate al passo successivo.