Poesie per superare settembre




“Se tutto l’anno fosse un’allegra vacanza, il divertimento sarebbe più noioso del lavoro.”

William Shakespeare, Enrico IV

Dovrebbe sempre essere settembre. È vero, l’estate se ne va, si ritorna al lavoro o a scuola, alla solita routine… Ma, se ci pensate, settembre è come se fosse un nuovo inizio, un’altra occasione per ricominciare.  A settembre c’è ancora quella calda aria estiva a cui, dolorosamente, dovremo rinunciare, ma si sente già quel brio frizzante tipico dell’autunno. Un mese di transizione, settembre, che evoca emozioni allo stesso tempo dolci e amare. Malinconia, tristezza, nostalgia, ma anche speranza, tranquillità, sollievo: ogni poeta, e ogni persona, vive settembre a modo suo.

Chiaro cielo di settembre / illuminato e paziente / sugli alberi frondosi / sulle tegole rosse / fresca erba /su cui volano farfalle / come i pensieri d’amore / nei tuoi occhi / giorno che scorri / senza nostalgie / canoro giorno di settembre / che ti specchi nel mio calmo cuore. Attilio Bertolucci

Ritornerà sul mare / la dolcezza dei venti / a schiuder le acque chiare / nel verde delle correnti. / AI porto, sul veliero / di carrubbe l’estate / imbruna, resta nero / il cane delle sassate. / S’addorme la campagna / di limoni e d’arena / nel canto che si lagna / monotono di pena. / Così prossima al mondo / dei gracili segni, / tu riposi nel fondo / della dolcezza che spegni. Alfonso Gatto

Piovve tutta la notte / sulle memorie dell’estate. / Al buio uscimmo / entro un tuonare lugubre di pietre, / fermi sull’argine reggemmo lanterne / a esplorare il pericolo dei ponti. / All’alba pallidi vedemmo le rondini / sui fili fradice immote / spiare cenni arcani di partenza / e le specchiavano sulla terra /le fontane dai volti disfatti. Antonia Pozzi

Il sole di settembre indora i canti / degli operai. È già lontano il tempo / quando vinti al gran sole i nudi corpi / turbavano il mio cuore. Adesso brilla / deserto il fiume. Ritornato è l’uomo / in piedi. Io rido a più sereno amore. Sandro Penna

Triste il giardino: fresca / scende ai fiori la pioggia. / Silenziosa trema / l’estate, declinando alla sua fine. / Gocciano foglie d’oro / giù dalla grande acacia. / Ride attonita e smorta / l’estate dentro il suo morente sogno. / S’attarda tra le rose, / pensando alla sua pace; / lentamente socchiude / i grandi occhi pesanti di stanchezza. Hermann Hesse

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