Rime di rabbia – Bruno Tognolini
Autore: Bruno Tognolini
Opera: Rime di rabbia
Editore: Salani
Pagine: 80
Euro: 7.00
Nato a Cagliari, Bruno Tognolini è scrittore e sceneggiatore, con quattro anni di studi alle spalle in campo medico chirurgico si trasferisce a Bologna per inseguire le sue aspirazioni ed ispirazioni, ovvero quelle artistico letterarie. Gli anni dei corsi di medicina gli donano un’assai utile conoscenza dell’uomo, dirà lui stesso, “la narrazione meticolosa del corpo degli uomini è una palestra mirabile, per chi scriverà testi”. A Bologna invece sogna “ciò che in seguito per anni e finora avrei imparato” laureandosi al DAMS negli anni settanta, quelli del pieno fermento artistico. Tognolini è infatti anche drammaturgo e collabora con numerosi artisti tra i quali Marco Baliani, Gabriele Vacis e Marco Paolini.
Negli anni ’90 comincia ad occuparsi di televisione per ragazzi, per quattro anni è autore del programma RAI L’Albero Azzurro e dal 1999 è ideatore e coautore del programma Melevisione, sono questi anche gli anni in cui comincia a comporre e scrivere libri per bambini, tra i quali nel 2010, edito da Salani e giunto ora alla sua nona edizione, esce Rime di rabbia.
Ecco le “Rime di Suono e Senso”, come le definisce lui stesso, che diventano specchio dei sentimenti più spontanei ed immediati, si tratta quindi di cinquanta componimenti, invettive, che traducono in linguaggio poetico quella naturale sensazione che spaventa persino se vista negli occhi di un bambino. Ma la rabbia in quanto sentimento è una sensazione da vivere, da indagare, da scoprire e infine da gestire proprio perché naturale passaggio di crescita. Tognolini si rivolge ai bambini ma anche agli adulti nei componimenti come Rima della rabbia giusta, un invito alla coerenza, ad arrabbiarsi e ad utilizzare le arrabbiature come stimolo per raggiungere i propri scopi.
Mai come leggendo quest’opera ci si accorge di quanto crescendo la spontaneità svanisca, il rivolgersi dell’autore contemporaneamente a grandi e piccini fa capire che anche con il sommarsi degli anni, dell’esperienza e delle preoccupazioni, chiunque, se vuole, ha la possibilità di fermarsi qualche volta a guardare il mondo, gli altri e se stesso con gli occhi ingenui ma pieni d’emozioni, e di “rabbia”, del bambino che è stato.