Rudy’s Cave – Rust
Artista: Rudy’s Cave
Album: Rust
Etichetta: Autoprodotto
Anno: 2014
Voto: 7
Arriva da Cesena, ma potrebbe benissimo arrivare da Dallas Texas, questo nuovo album dei Rudyscave.
Un disco maturo ovvero ben composto, arrangiato e suonato, che trasuda di America a più non posso da ogni suo poro.
Immaginatevi di entrare in un locale sulla Route 66, coi neon accesi, una tremenda cappa fumosa, boccali colmi di birra e “rednecks”alticci in ogni dove.
Bene, questa è la premessa principale prima di fare “play” sul vostro lettore e catapultarvi nella polvere sparata a tutto volume dalla più classica (ma efficace) delle formazioni a cinque ovvero: Marco Righi e Damiano Ponti alle chitarre, Carlo Galassi al basso, Gian Maria Vannoni alla voce e “Pasty” dietro le pelli della batteria.
In tutto l’album “Rusty” è composto da undici brani, in bilico fra la tradizione hard rock e southern più classica ma si scorgono (e piuttosto evidentemente) anche influenze con la scena grunge più “tradizionale” come certi classici di Alice in Chains e Soundgarden.
Il tutto fila liscio e senza intoppi fra strofe, ritornelli, energici soli e qualche ballata dal sapore più etereo e sognante.
Qualche appunto però sento di farlo in alcuni intrecci fra voce e chitarre che mi ricordano, in modo forse troppo evidente, alcuni episodi dei Foo Fighters come certe atmosfere dell’album “In Your Honor”del 2005.
Tuttavia, la genuinità del prodotto fa dimenticare ben presto queste similitudini invadenti che, per un gruppo Italiano, sono a mio avviso da interpretare più come una lode che come una critica.
Sono fiducioso nel prossimo lavoro, forse con quel poco di personalità in più che non guasterebbe affatto e potrebbe lasciare un segno più marcato dopo l’ascolto.
Ma se si parla di adrenalina e “tiro” sono convinto che in questo “Rust” non ne manchi affatto, figuriamoci cosa dovrei aspettarmi vedendoli dal vivo!