So Long – So Long
Artista: So Long
Album: So Long
Etichetta: Dreamingorilla Records/Entes Anomicos/ E’ un brutto posto dove vivere
Voto: 7/10
I romagnoli So Long debuttano con il loro primo album dal titolo omonimo, registrato e mixato allo Stone Bridge Studio da Andrea Cola e Alan Fantini mentre il mastering è stato curato da Giovanni Versari presso La Maestà Studio di Tredozio (FC).
Il disco fonde in una formula già edita ma godibile influenze emo, indie anni’90, pop e alternative in modo smaliziato e mestierato per un totale di otto tracce.
Il cantato in inglese è molto piacevole così come lo sono le melodie e gli incastri sonori mai lasciati al caso o al banale.
Hanger, la opening track, lascia subito intendere le intenzioni del gruppo: diretta e veloce. We Loved sembra il continuo del primo pezzo come atmosfere, grazie anche ad un fade in/fade out azzeccatissimo fra i due brani. Yes or No raffredda i bollenti spiriti dello spunto iniziale ma resta comunque sui toni alti tipicamente indie’90. So Long è un pezzo interessante dal piglio molto pop e radiofonico. Sicuramente uno stacco voluto in mezzo al disco è rappresentato dal brano strumentale Stonebridge, dalle atmosfere più rarefatte e meno brillanti.
Invisible sembra l’episodio più riuscito del lotto per la sua architettura fresca e meno prevedibile.
Spine, dal sapore più insipido, ci prepara alla conclusione su di giri di Hyper Run che non è affatto male come scrittura ed energia.
Otto brani che corrono via veloci e chiedono di ripetere il tasto “play” più e più volte.
Un disco che mi riporta a quanto di più popolare ci fosse fra la fine degli anni ’90 e primi ’00 che consiglio ai nostalgici del genere o a chi volesse la spensieratezza di una gita a finestrini abbassati sognando l’assolata estate senza una meta.
Vincenzo Morreale