SORE – L’intervista di VivaMag
Ciao ragazzi, come descrivereste il vostro suono e il genere che fate?
Ce lo chiediamo anche noi da tempo! Ci piace definire il genere “Stoned Rotten Roll”, una miscela dal sound grezzo che rispecchia il nostro modo di essere . Un genere che parte dal vecchio punk rock passando allo stoner con sfaccettature southern.
Da quanto suonate insieme? La vostra formazione si è evoluta in qualche modo?
Musicalmente parlando e non, siamo cresciuti assieme vivendo tutti a Castronno (Va). Il progetto SORE nasce comunque solo nel 2015. La formazione attuale è composta da Alberto, Fabrizio e Alessandro. Quest’ultimo è entrato nel progetto alla fine del 2016 sostituendo al basso Filippo, che per motivi strettamente personali ha dovuto lasciare, ma rimane comunque partecipe con le scelte e i movimenti della band.
Quali sono stati i vostri lavori? Come li descrivereste?
Nel gennaio 2017 abbiamo registrato un EP allo “Studio Decibel ” di Busto Arsizio. Il nome dell EP è #33, nel quale sono presenti sette tracce tra tutti i nostri pezzi che hanno avuto più riscontro con il pubblico che ci segue. Bello, sporco e irriverente, #33 verrà pubblicato a breve e puntiamo per fine dell’ anno a far uscire un LP.
Da dove viene la scelta del vostro nome? Cosa significa per voi?
SORE significa “dolorante”. Rispecchia un po’ il nostro modo di vivere la società e la monotonia quotidiana. E’ suonando la nostra musica che cerchiamo di uscire da questo quotidiano “dolorante”.
Come vivete i live e il vostro rapporto con il pubblico?
Ognuno di noi prende il live in modo diverso: c’è chi ha la tremarella alle gambe prima di suonare o chi è completamente rilassato, ma appena saliamo sul palco è una pura scarica di adrenalina e il cervello si stacca. SORE, muro di suoni, whiskey, e pubblico si mixano diventando una bomba a orologeria. Puntiamo molto a trasmettere energia al pubblico, e quando il pubblico risponde con entusiasmo (il che è fondamentale per noi) raggiungiamo la perfezione.
Quali sono state le vostre influenze?
Tutti e tre siamo cresciuti a pane e thrash metal, con qualcosa di hardcore. Crescendo abbiamo comunque ampliato, e non poco, la nostra cultura musicale, variando tra i più diversi generi esistenti.
Citate un album a testa per voi fondamentale.
Fabrizio: Ace of Spades dei Motorhead.
Alessandro cita Kill’em all dei Metallica.
Alberto dice Milo goes to college dei Descendents.
Quali sono i vostri progetti per il futuro ma anche per il presente?
Sicuramente per il futuro continuare a suonare e crescere. Vogliamo differenziarci dagli altri con il nostro stile, facendo sì che come oggi si parli di andare ad una nostra serata, in un futuro ci si possa ricordare della stessa.
Sara Ferraro