“Strade Pulite” – L’intervista di VivaMag

Qualche settimana fa VivaMag ha avuto il piacere di intervistare il fondatore di “Strade Pulite” Damiano Marangoni. “Strade Pulite” è un gruppo di cittadini molto attivo che dedica il proprio tempo libero alla pulizia del territorio. Negli ultimi tempi, grazie alle loro iniziative, sono diventati molto popolari sulle pagine dei quotidiani locali e sul web…

Damiano, che cos’è “Strade Pulite”? Strade Pulite è un’associazione di cittadini che lotta contro l’abbandono dei rifiuti (o littering in inglese) attraverso azioni di pulizia. Le strade sono sempre pulite, ma il vero problema sono i bordi, in cui finisce tutto quello che viene gettato dai finestrini. Nella maggior parte dei casi è presente vegetazione e di conseguenza i rifiuti rimangono nascosti. Il nostro obiettivo quindi è liberare queste zone, apparentemente pulite agli occhi degli automobilisti, dall’immondizia. Ci occupiamo soprattutto di strade extraurbane, statali e provinciali, ma ci capita anche di operare nei centri cittadini. Noi interveniamo a monte del problema, prima che i rifiuti possano raggiungere gli scarichi e di conseguenza i corsi d’acqua che finiscono nei mari.

Come e quando è nata l’associazione?
Tutto è iniziato nel marzo 2015, stanco di vedere la montagna di rifiuti abbandonati sul bordo mentre percorrevo in bicicletta le strade della zona di Brinzio. La cosa che mi faceva più preoccupare è che nessuno raccoglieva i rifiuti abbandonati sul bordo strada. Un giorno mi sono attrezzato con guanti e sacchi e ho iniziato a raccogliere. Dopo tre/quattro mesi gestivo la pulizia di 40 km di strade, quindi tutto il percorso intorno al Monte Martica. Partendo da Ferrera passavo nei territori di una decina di comuni, tra i quali Varese. Nel mio massimo pulivo tre volte a settimana. All’inizio la gente era stranita dal mio operato, poi con il tempo si è abituata e ha iniziato a ringraziarmi. Un anno dopo è nata “Strade Pulite”. Ho iniziato con l’aiuto di tre volontari, tra cui Ermanno Masseroni (la “punta di diamante” del nostro gruppo) e abbiamo aperto una pagina Facebook. Con gli anni “Strade Pulite” è arrivata a contare 50 volontari attivi e 3000 sostenitori sulla pagina.

Quale è l’obiettivo dell’associazione sul territorio?
Noi lavoriamo su due fronti: il primo è sicuramente la sensibilizzazione delle persone a non abbandonare i rifiuti. Difatti Il nostro motto è “noi raccogliamo per educare”; il secondo invece è una sorta di provocazione verso le amministrazioni, spingendole ad investire sulla pulizia e il mantenimento del proprio territorio e non solo del centro urbano. L’obiettivo principale però rimane quello di dare il buon esempio, puntando sull’emulazione del nostro gesto da parte delle altre persone.

Come opera “Strade Pulite”?
Una volta raccolti i rifiuti per strada, effettuiamo il raggruppamento dei sacchi in siti specifici, apponendo su di essi l’etichetta con il nostro logo, in modo da differenziarci da chi invece abbandona i rifiuti. Terminata la pulizia comunichiamo al Comune la zona in cui si trovano, in modo che quest’ultimo possa recuperarli con facilità. Normalmente si raccoglie il vetro a parte, in modo da alleggerire il peso dei sacchi. In caso di ritrovamento di materiale pericoloso (tipo Eternit), il nostro compito è quello di segnalare la sua posizione al Comune. Ovviamente tutto questo viene effettuato in sicurezza, indossando gilet ad alta visibilità ed abbigliamento consono.

Come si entra a far parte del gruppo?
Per entrare è facilissimo. Basta inviare un messaggio a “Strade Pulite” attraverso la nostra pagina Facebook, segnalare la zona di intervento in cui si vuole operare e il periodo in cui si è disponibili. A questo punto lo inseriamo nel database e nel caso di una pulizia nella zona di preferenza, viene invitato a partecipare. Ognuno poi è libero di organizzare una giornata di pulizia in modo indipendente, l’importante è avvisare “Strade Pulite” e soprattutto il Comune in cui si deve operare.

Come hanno reagito all’inizio i Comuni? Si sono mostrati disponibili alla vostra azione?
In generale sì, ma è capitato di avere problemi con alcuni Comuni che non ci conoscevano. Una volta con il comune di Sangiano, in provincia di Varese, dopo aver effettuato la pulizia e aver segnalato la presenza di amianto, ci hanno sollecitato a rimuovere immediatamente i sacchi derivanti dalla raccolta. Dopo che tre discariche ci hanno rifiutato il conferimento dei sacchi, siamo stati costretti a portarci a casa 30 sacchi divisi per 10 volontari e differenziarli uno per uno. Dopo alcuni giorni il sindaco ci ha porto le sue scuse. Come detto precedentemente questo potrebbe accadere nei comuni che non ci conoscono. Con altri invece, come Varese, basta apporre l’adesivo di “Strade Pulite” sui sacchi e verranno ritirati senza problemi.

Oltre alla pulizia delle strade, avete effettuato anche attività di educazione ambientale e/o di sensibilizzazione?
Nel 2016 in Valganna abbiamo fatto un flash mob in cui un centinaio di persone, distribuite a cento metri una dall’altra sul bordo strada, tenevano in mano il cartello di “Strade Pulite”. Abbiamo fatto da veri e propri pali umani per mezz’ora. Era venuta a riprenderci anche la Rai per il programma “La vita in diretta”. Inoltre collaboriamo con le scuole del territorio varesino. Nel 2017 abbiamo creato un video con gli studenti delle prime classi elementari di Valganna e molte volte ci è capitato di andare a fare lezioni di educazione ambientale.

Sviluppi futuri per strade pulite?
L’idea è quella di creare una rete nazionale di “Strade Pulite”. Abbiamo contatti con Lecce e Torino e recentemente si è formato il primo gruppo nella provincia di Milano. Il progetto è quello di creare un centinaio di sezioni provinciali in tutta Italia.

(Lo scorso sabato 7 settembre ho anche avuto l’occasione di partecipare, insieme ad altri due volontari, ad una giornata di pulizia guidata da Damiano è ed stata una bellissima esperienza!).

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