The Weakest Baboons – S/T
The Weakest Baboons – S/T (autoproduzione)
Come arrivano i dischi da recensire qui in redazione? In moltissimi modi, anche in modi a cui non penseresti mai tipo i concerti semi clandestini nel bosco.
E così, appunto, una sera di inizio estate nei boschi sopra Laveno vedo questi ragazzi esibirsi in un palco improvvisato con il volume a dieci e qualche luce di fortuna ad illuminarli. La situazione è parecchio suggestiva e in breve il loro show che irrompe nel silenzio degli alberi mi rapisce tanto che a fine concerto chiedo loro l’album.
Si chiamano The Weakest Baboons, sono tre giovani ragazzi che suonano un alternative rock, post-grunge con influenze psichedeliche. Sulla carta sembrerebbero l’ennesimo gruppo post-adolescenziale di quelli che hanno trascorso anni e anni con gli album dei Nirvana nelle cuffie ma non è così. Il loro album è un mini cd autoprodotto composto da soli sei pezzi, corto ma abbastanza per farsi un’idea sulle potenzialità del trio che suona sì come un gruppo Subpop ma finisce per stupire per come riesce ad amalgamare le influenze di band come Jesus Lizard a piccole ballate oniriche tipo “The Poisons Hearem Call” .
“Old Hag” rimane secondo il mio parere la traccia che spicca fra tutte, con un riff ipnotico e camaleontico che rimane fisso in testa con estrema facilità.
Un bel biglietto da visita per una band che poggia su solide basi molto creative su cui costruire nel breve futuro la propria personalità.