Threestepstotheocean + There Will Be Blood – 26 dicembre 2015 – Circolone di Legnano
Threestepstotheocean + There Will Be Blood – 26 dicembre 2015 – Circolone di Legnano (MI)
Passata la vigilia e Natale in famiglia o facendo il giro di auguri fra amici e locali il 26 ci si sente spesso appesantiti e non poco.
E se la promessa “no dai, resto leggero” si perde di fronte alla golosità di scaldarsi gli avanzi dei manicaretti al pranzo o alla cena di S.Stefano a farci smaltire questa tonnellata di calorie, presto fatto, ci pensano i ragazzi della rassegna We Live del Circolone di Legnano.
Il 26 dicembre serata tutta da ballare e “scapocciare” con due band della zona… e che band: Threestepstotheocean e There Will Be Blood.
I primi hanno da poco licenziato il loro ultimo album “Migration Light”, un lavoro incastonato fra ritmi lenti e bordate sonore devastanti collocabile fra post-metal, post-rock e math rock strumentale.
I secondi invece hanno un lavoro più datato (Whitout, 2013 ma sono in studio in questo periodo per registrare del nuovo materiale che comporrà il nuovo disco) e pescano a piene mani dal blues rurale più sanguigno e grezzo aggiungendo un tocco personale attualizzandolo con le sfumature più disparate.
La sala è quella delle grandi occasioni, piena di pubblico di tutte le età. Salgono sul palco per primi i There Will Be Blood e subito si accende l’elettricità. I piedi cominciano a pestare al suono di brani come “My Face Carved in Stone” o “Ain’t No Places no Matter” ma la lunga scaletta pesca anche dal passato della band e dal futuro, perché vengono proposti alcuni brani che andranno molto probabilmente a comporre la nuova fatica in studio.
Quaranta minuti serrati, fra stomp e mani del pubblico alzate a scandire il tempo che le due chitarre di Davide Pacioretti e Riccardo Giacomin (più la batteria roboante di Mattia Castiglioni) lasciano troppo presto il palco ai Threestepstotheocean.
Atmosfere più oscure, luci più soffuse e la simpatica intermittenza di alcune lucine di Natale azzurre sistemate sugli amplificatori e i Threestepstotheocean si materializzano on stage con una carica emotiva assolutamente disarmante.
I brani ripercorrono la loro ormai ricca discografia, composta da quattro album in studio, anche se naturalmente lo show si concentra sulle ultime canzoni tratte dall’ultimo “Migration Light”.
Come le opinioni che avevo espresso già in fase di recensione del disco, i brani tratti da “Migration Light” compongono una sorta di Suite ideale che porta tutto il pubblico, comprese le ragazze social intente a smanettare con lo smarthphone, a staccare la testa da tutto e a incollare occhi e orecchie sulla band per entrare in modo prepotente nelle loto suggestioni.
Suggestioni fatte di un saliscendi emotivo fra il malinconico e il rabbioso, fra la riflessione e l’ossessione. Se i Neurosis intervengono in un momento, i Mogwai poi lasciano il passo a composizioni nelle quali è difficile ripercorrerne l’origine per trovarne la paternità. Questo, molto probabilmente, perché la band dimostra di aver sviluppato una sua identità molto evidente.
Ultimo bicchiere e una pizza in notturna mi fanno riflettere su quanto sia stata bella questa serata, su quanto ci si danni per cercare band fuori dalla nostra zona (o fuori dallo stivale) mentre invece abbiamo gruppi di tutto rispetto anche qui e locali, permettetemi di dirlo, che con il loro impegno costante e la loro attività di scouting hanno sicuramente contribuito a tutto questo e lo fanno, maledettamente bene, ormai da anni.
Vincenzo Morreale