Tre Allegri Ragazzi Morti al Woodoo Fest 2019
Anche quest’anno ritorna il Woodoo fest. Un festival che non ha certo bisogno di presentazioni e che continua a crescere. Tante le novità di questa edizione, ma un’ unica grande certezza: la musica. Una proposta musicale fresca, trasversale e di grande qualità. Ad aprire la prima giornata della sesta edizione gli Eugenio In Via Di Gioia e la band mascherata più famosa d’Italia: I Tre Allegri Ragazzi Morti. Le premesse per un evento memorabile ci sono tutte, ma la mia personalissima serata non inizia propriamente con il piede giusto. Il bosco è affollato e trovare parcheggio non è una missione facile. Entro con qualche minuto di ritardo e mi perdo i primi brani in scaletta. Nonostante questo, riesco ad ascoltare gran parte del concerto e ad apprezzare la vena ironica degli Eugenio In Via Di Gioia che strappa sorrisi e consensi anche al pubblico del Woodoo ( ribatezzato allegramente da loro Woodooinstock). Finita l’esibizione il palco si popola di tecnici per il cambio strumenti e nel caos inizio a intravedere scenografie raffiguranti scheletri che si baciano e gli immancabili gattini della copertina dell’album “Sindacato Dei Sogni”. Calano le luci e all’improvviso parte una melodia ipnotica. Irrompe qualcuno nell’oscurità del palco e inizia una parentesi puramente strumentale sulle note di Una ceramica italiana persa in California. Manca solo lui, Davide Toffolo, che con una pelliccia zebrata, bermuda e delle improbabili ginocchiere da pallavolista, entra in scena come una rockstar d’altri tempi un po’ sui generis. Si prosegue tutto ad un fiato con le atmosfere paisley di “Sindacato dei Sogni” con Calamita e Difendere i mostri dalle persone. Un inzio sicuramente positivo, ma non particolarmente entusiasmante. È il grande classico il Principe in Bicicletta a far scatenare il pubblico del Woodoo e a far tremare le tensostruttura. Il coinvolgimento della platea aumenta canzone dopo canzone e al ritmo cumbiero di “In questa grande città” tutti iniziano a ballare. Il caldo inizia a farsi sentire e con il Il mondo prima cala il sipario su questa prima parte del concerto.
Poco dopo “El Tofo” guadagna la ribalta e inizia una parte particolarmente nota ai fan dei Tre Allegri, ovvero l’avanspettacolo: un allegro siparietto comico fatto di spiritosi batti e ribatti con il pubblico. Nonostante l’orario, la platea è attiva e non ha certo voglia di abbondare il bosco. Si riparte con il pedale sull’acceleratore con canzoni esplosive ripescate direttamente dagli esordi come: 15 anni già, Si parte e il Rock and Roll dell’idiota. Brani essenziali ma estremamente energici. Il pubblico apprezza, e iniziano i primi spintoni.
La parte finale del concerto è un susseguirsi di grandi classici da cantare a squarciagola, a partire da La mia vita senza te a Il mio fratellino ha scoperto il rock’ n’ roll, passando per Francesca ha gli anni che ha fino alla struggente Di che cosa parla veramente una canzone.
Il caldo riff di armonica di Bengala annuncia la fine dello spettacolo e della prima giornata di festival. Un inzio abbagliante.