Tre Allegri Ragazzi Morti – Inumani
Artista: Tre Allegri Ragazzi Morti
Album: Inumani
Etichetta: La Tempesta
Anno: 2016
Voto: 7
Se c’è qualcosa che mi rapisce dei Tre Allegri Ragazzi Morti, più dell’immaginario naïf e delle illustrazioni di El Tofo, è di sicuro la loro evoluzione musicale. Album dopo album sono riusciti ad attingere ed unire insieme suoni, groove e arrangiamenti provenienti da mondi diversi, plasmandoli e facendoli diventare propri. Un mix ed una capacità creativa che oggi ne rappresenta senza ombra di dubbio la cifra stilistica.
A questo proposito Inumani porta con se tutta l’eredità del trio di Pordenone, da La Testa Indipendente fino a Primitivi dal futuro. Il risultato è un disco intenso, dove gli arrangiamenti ed il tappeto strumentale dominano l’ascolto. I testi, a differenza del precedente Nel Giardino dei Fantasmi, non sono più contraddistinti da racconti fiabeschi. Vengono accompagnati da una dimensione introspettiva, la maggior parte delle volte al femminile, capace come sempre di parlare a tutti.
Se avessi il piacere e la possibilità di scegliere i singoli estratti da questo artefatto musicale, punterei subito il dito su “Libera”, composizione blues venata di soul in cui spicca l’azzeccatissima chitarra di Adriano Viterbini (Bud Spencer Blues Explosion) accompagnata dalle liriche di Vasco Brondi (stranamente empatiche e comprensibili), assieme ad una struggente tastiera beat anni 60′. Non lascerei in secondo piano nemmeno “Disponibile”: tratti funk e ed un testo dannatamente sensuale, scritto in coppia con Alessandro Alosi de Il Pan Del Diavolo. Ed Infine “Ruggero”, un racconto onirico il cui mood ricorda l’intramontabile “Where Is My Mind” dei Pixies.
Quest’album, come la musica della band, è un ibrido, plasmato da una fiumana di collaborazioni (da menzionare anche Lorenzo Cherubini e la sua non proprio ammiccante “circonvallazione interna/esterna”), accompagnate dalla magistrale supervisione di Paolo Baldini (produttore tra gli altri di Mellow Mood e Africa Unite). Il risultato è un esplosione di suoni instancabili e potenti, da ascoltare a volume fastidiosamente alto, preferibilmente dal vivo.
Davide Felletti