Vento Nei Salici di Kenneth Grahame




Il Vento Nei Salici di Kenneth Grahame (1859 – 1932) ha in comune con Winnie the Pooh non solo il fatto di essere un capolavoro della narrativa per ragazzi, ma anche il fatto di essere stato concepito e scritto, quantomeno nelle primissime intenzioni dell’autore, per un unico destinatario, un ragazzo in questo caso il figlio Alastair (afflitto fin dalla nascita da problemi di salute e morto suicida – sotto un treno- a vent’anni), a cui Grahame, quando si trovava lontano da casa per motivi di lavoro, scriveva ogni giorno una lettera contenente un “capitolo” delle avventure di Rospo, Talpa, Topo d’acqua e Tasso. Il vento nei salici è certamente un libro da leggere e poco importa che sia zeppo di stranezze e incongruenze perché ciò che muove la narrazione è una risorsa incredibile di emozioni forti e travolgenti, tra cui il desiderio di ciascuno di noi di sentirsi al sicuro tra le pareti della propria casa e, nello stesso tempo, il bisogno disperato d’avventura. Le vicissitudini di un Rospo snob e capriccioso, di una Talpa, di un Topo d’acqua e di un Tasso vecchio e saggio diventeranno un inno all’amicizia, alla fedeltà e all’aiuto reciproco. E’ quasi incredibile pensare che Grahame sia riuscito a scrivere tutto ciò dopo aver perso la mamma a soli cinque anni, dopo aver preso atto del fatto che il padre non era in grado di prendersi cura di lui e dei fratelli, dopo essere stato affidato alla cure della nonna, prima, e dello zio (fratello del padre) poi, dopo aver dovuto rinunciare a frequentare l’università di Oxford per motivi economici…Proprio a Oxford Grahame amava spendere ore vagabondando lungo il Tamigi, che ricorda tanto quel fiume sulle cui rive abitano Talpa, Rospo e gli altri compagni e amici. Credo che sarebbe bello poterli osservare mentre parla “a lungo” dei suoi programmi per i giorni successivi, mentre intorno a loro si moltiplicavano le stelle e una luna gialla, venuta non si sa dove, arrivava a tener loro compagnia e ad ascoltare i loro discorsi. In italiano ci sono due belle edizioni de Il vento nei salici: una (EI) illustrata da Inga Moore, l’altra (Einaudi) tradotta nientepopodimeno che da Beppe Fenoglio e illustrata da Ernest H. Shepard (lo stesso di Winnie the Pooh).

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