Vintage Violence – Senza Paura Delle Rovine
Artista: Vintage Violence
Album: Senza Paura delle Rovine
Etichetta: Maninalto! Records
Anno: 2014
Voto: 6.5
Questa è la recensione di un gruppo che rappresenta l’apoteosi del punk-rock italiano
contemporaneo. Una spirale di luce, in mezzo al marasma spento e fiacco di band che hanno
banalizzato oltre modo il genere, plasmando pacchi regalo d’incapacità artistica. Ci saranno delle
vie d’uscita per redimersi? Molte. Una di queste, ve la consiglio vivamente, è strafogarsi con la
musica dei Vintage Violence. Stiamo parlando di punk-rock, ma un gradino più in alto rispetto a
quello che siamo abituati ad ascoltare.
La proposta del quintetto leccese è un turpiloquio di suoni e verità, scritte da Rocco Arienti e
cantate da Nicolò Caldirola, con una voce rabbiosa e penetrante. Ogni brano è un piccolo racconto
pungente di un’Italia fatta di qualunquismo gratuito e retroscena poco noti alle masse, ma
brutalmente attuali. Concetti espliciti, senza il filtro della retorica. Tutto è strutturato per suonare ed
impressionare in maniera semplice. Nulla è lasciato al caso e l’impatto è l’equivalente di un colpo
di fucile al petto.
Dovremmo tirare un sospiro di sollievo. C’è ancora qualcuno che suonando un genere come questo,
riesce a distinguersi e a fare la differenza. Ma non sono soddisfatto. Anzi, lo sarei se quello fin qui
presentato fosse il primo album della band. Invece è il terzo, e il copione è lo stesso del precedente.
Un po’ rivisto e ampliato, ma con un sapore quasi identico. Se vi è piaciuto “Piccoli Intrattenimenti
Musicali”(2011) ascolterete “Senza Paura delle Rovine” con la stessa voracità, ma non vi sentirete
completamente appagati. Tanto valeva raccogliere i brani più incisivi, quali “S.I.A.E.”,
“Abbronzarsi il Culo”, “Non Frequentanti”, “Il Mare” e “Primo Ostacolo”, per pubblicarli a
parte, rimarcando il tiro e compensando l’attesa con un album maggiormente intrigante.
Di solito si va avanti un passo alla volta e in questo caso i Vintage Violence hanno addirittura fatto
un salto. Peccato siano atterrati sullo stesso punto di stacco.